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Concerto Gypsy Baroque

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Il Suonar Parlante Orchestra

Per il Ristori Baroque Festival, appuntamento al Teatro Ristori di Veronavenerdì 3 marzo alle ore 20, con il concerto Gypsy Baroqueeseguito da Il Suonar Parlante Orchestra, l’ensemble fondato e diretto da Vittorio Ghielmi (insieme alla cantante argentina Graciela Gibelli). 

Un progetto innovativo in cui il repertorio gitano dell’Europa orientale del’700 incontra la versatilità della musica barocca fino a toccare i confini dell’improvvisazione quasi “jazz”.

Musicista e compositore, Ghielmi è uno dei più stimati solisti di viola da gamba del momento,definito lo “sciamano del suono” per l’intensità e la versatilità della sua interpretazione musicale.Suo il merito di aver aperto la via a una differente immagine sonora del repertorio antico e della viola da gamba, ampliandone la tecnica ed il repertorio a nuovi linguaggi, stringendo forti collaborazioni anche con il mondo jazz (Uri Caine) e cantautorale. Direttore del Dipartimento di musica antica al Mozarteum di Salisburgo e “Visiting Professor” al Royal College of Music London, Ghielmi è uno dei pochi gambisti che si esibisce regolarmente anche come solista invitato con orchestre. Per le sue interpretazioni di musica antica ha ricevuto l’Erwin Bodky Award (Cambridge, Ma, USA). 

GYPSY BAROQUE 

Per questo progetto, Ghielmi ha lavorato sulla riscrittura di rare fonti dell’immenso, inedito ed affascinante patrimonio gitano del ‘700, sparso tra Ungheria (Transilvania), Slovacchia, Polonia. Un repertorio che, a suo tempo, aveva influenzato compositori come Mozart e Haydn (nei loro celebri pezzi ‘dei giannizzeri), educati, normalmente, su modelli musicali italiani o francesi e che influenzò profondamente musicisti come Telemann, Graun, Benda.

Gypsy Baroque presenta, dunque, un programma che unisce, in un nuovo stile, la ricerca su questa antica vena gitana e l’esplosiva creatività dei musicisti tradizionali con i quali Ghielmi ha lavorato durante la sua carriera. Oltre l’aspetto ‘documentaristico’ e filologico, Gypsy Baroque diventa così una vera ed autentica ri-creazione musicale.

LE FONTI GITANE DI GYPSY BAROQUE

Per tutto il ‘700, infatti, bande di musicisti gitani erano attivi ai confini orientali dell’Europa sia per i nobili Ottomani sia per la nobiltà Asburgica. Alcuni divennero molto celebri, come la violinista Panna Cinka (1711-1772) o Janos Bihari, che visse fino all’alba del XIX secolo, ammirato come uno dei più grandi violinisti d’Europa (e ricordato come tale anche da Liszt nel suo libro sulla musica gitana e ungherese). Bihari, come quasi tutti questi musicisti, non era in grado di leggere la musica, ma fortunatamente alcuni di questi meravigliosi brani sono stati conservati da altri musicisti che l’hanno ascoltato, come il pianista Ignatz Ruzitska (in Veszprem).

Nella complessa costellazione di etnie differenti, dominate ad est dall’impero Ottomano e ad ovest da quello Asburgico e poi Prussiano – le attuali Boemia, Moravia, Polonia, Ungheria – le bande di gitani portarono la loro influenza musicale dappertutto. Restano impressionanti le tournée compiùte per esempio dalla banda di Bihari. Un’accurata ricerca sui manoscritti mostra un incredibile repertorio dove, spesso, i pezzi più “classici” di autori come Graun, Hasse, Telemann e Vivaldi sono inframmezzati da danze magiare o “Hajduk” (danze dei briganti) ancora concepite su schemi musicali chiaramente Turchi o Persiani (Maqam).

Per informazioni: [email protected]

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