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“Domenico Scarlatti: il mandolino nelle capitali europee” per il Ristori Baroque Festival

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Dorina Frati

Venerdì 17 febbraio alle ore 20.00 sul palco del Teatro Ristori è in programma un viaggio nella musica antica dell’Europa del Sei e Settecento con il concerto “Domenico Scarlatti: il mandolino nelle capitali europee” con un affascinante affondo nella ricerca filologica musicale.

GLI ARTISTI

A condurre questo viaggio, sarà la mandolinista Dorina Frati, fra i più grandi virtuosi del panorama internazionale, stabile collaboratrice dell’Orchestra Filarmonica della Scala e dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, affiancata da Daniele Roi, pianista e clavicembalista poliedrico.

Da Napoli al nord Italia, dal Portogallo alla Spagna, da Parigi a Vienna, scopriremo la fortuna che il mandolino ebbe come strumento solistico nel corso del diciottesimo secolo, attraverso il vasto repertorio di Domenico Scarlatti, clavicembalista e compositore, uno dei maggiori esponenti della Scuola Napoletana, punto di riferimento del barocco italiano nel mondo.

IL MANDOLINO NELLE CAPITALI EUROPEE

Contrariamente al luogo comune che lo vuole strumento delle classi meno abbienti, nel Settecento, infatti, il mandolino incontra il favore degli aristocratici e dei virtuosi del ricchissimo mondo musicale della capitale borbonica e della Scuola Napoletana che guardarono al mandolino come strumento in grado di esaltare le proprie abilità, portandolo da Napoli a Siviglia, da Lisbona a Vienna, dall’Inghilterra a Parigi, Venezia e Roma, le capitali europee in cui svolgevano la loro attività musicale. Il mandolino venne scelto come strumento solistico per concerti, sonate, pezzi solistici e duetti; “fortuna” che convinse anchemusicisti all’apice della loro fama come Johann Nepomuk Hummel e Ludwig van Beethoven, a testimoniare la diffusione di una moda che, per quanto di durata relativamente breve, lasciò traccia significativa nel costume musicale. 

Verso il 1780 la fortuna del mandolino a Parigi può dirsi conclusa, da quella data infatti non vengono più realizzate stampe di musiche per mandolino ed i periodici non riportano più i nomi e gli indirizzi dei maestri italiani. In seguito, il ruolo del mandolino si cristallizza in quello dello strumento da serenata, che annovera peraltro esempi illustri (“Don Giovanni” di Mozart). Saranno i compositori del Ventesimo secolo a recuperare il mandolino ad una funzione meno stereotipata, sfruttandone le peculiari qualità timbriche.

DOMENICO SCARLATTI E “IL MANDOLINO CHE NON TI ASPETTI”

Nel corpus delle 555 Sonate per clavicembalo di Domenico Scarlatti, incluse nel catalogo redatto da Ralph Kirkpatrick, troviamo una ventina di brani, tra cui le Sonate K 81, 88, 89, 90 e 91, che presentano alcune caratteristiche distintive, per struttura formale e scrittura, che lascerebbero intendere una originaria destinazione per mandolino. 

Ad accertare quella che inizialmente era solo un’ipotesi, è il ritrovamento documentale – negli anniOttanta del Novecento – nella Bibliothèque de l’Arsenal di Parigi del manoscritto 6785risalente al XVIII, e relativo al primo movimento della Sonata K 89 in re minore di Domenico Scarlatti. La chiara indicazione strumentale del manoscritto – Sonata per mandolino e cimbalo – attesta la predilezione del compositore per gli strumenti a pizzico e, in particolare, per il mandolino come strumento per l’esecuzione di brani per strumento soprano e basso continuo e per una scrittura melodica breve e molto ritmica.

IL CARTELLONE del RBF 2023

Sabato 18 febbraio alle ore 18 al Teatro Ristori, Stabat Mater con Vincenzo Capezzuto, contraltista e danzatore e Soqquadro Italiano, uno dei complessi più innovativi del panorama europeo. Domenica 19 il Furibondo Trio esplorerà il fascino e il mistero delle Variazioni Goldberg di Bach, venerdì 24 con Zefiro Orchestra e lo spettacolo Gran Tour a Venezia, 3 marzo il Suonar Parlante Orchestra, sabato 4 marzo Israel Barrocade diretto da Andres Mustonen, domenica 5 marzo la musica barocca incontrerà un pubblico più giovane con lo spettacolo Capitan Scirocco e i tesori del Barocco, sabato 11 marzo il giovane violoncellista Ettore Pagano, chiuderà la prima edizione del Ristori Baroque Festival con le Suite per Violoncello Solo di Bach.

Biglietti on line e presso le biglietterie del Teatro Ristori e BoxOffice.
Per informazioni: [email protected]

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