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La Signoria Scaligera di Verona

Epoca: XIII-XIV secolo d.C.

La Signoria Scaligera di Verona

Sotto i Della Scala Verona passa senza particolari traumi da Comune a signoria.
Nel 1262 Mastino viene nominato Capitano Generale Perpetuo del popolo, e come tale cerca  da subito di attenuare i contrasti civili e fa portare aiuti ai villaggi devastati dalle numerose lotte.

Alla morte di Mastino è eletto podestà il fratello Alberto della Scala, il quale fa redigere quello che poi viene chiamato “Statuto Albertino”, dove viene rivisto e corretto l’ordinamento della città: vi era un Consiglio Maggiore costituito da 500 cittadini scelti dal podestà ogni anno, mentre i capi delle arti formavano il Consiglio dei Gastaldoni dei Mestieri, e vi erano poi dei consigli di minore importanza, come quello degli Anziani e quello degli LXXX.

Alberto muore nel 1301 lasciando tre figli e la moglie, Verde di Salizzole, che morì nel 1306: primogenito Bartolomeo, secondogenito Alboino, terzogenito Cangrande. Assume quindi il potere il figlio primogenito, che riesce ad impadronirsi di Riva ed Arco nel Trentino, ma muore nel 1303 senza eredi, lasciando così il posto al fratello Alboino.

Alboino chiama con lui al potere il fratello Cangrande, col quale ottiene la riva bresciana del lago di Garda e vince alcune battaglie contro Este, Brescia e Parma. Nel 1310 l’imperatore Enrico VII nomina entrambi vicari imperiali, ma poco dopo anche Alboino muore e il potere resta nelle mani solo del terzogenito di Alberto.

Cangrande della Scala è un governante illuminato e rispettato, e guida la città attraverso un periodo di grande espansione, tanto che è nominato signore di Verona, Vicenza, Padova, Treviso, Belluno, Feltre, Monselice, Bassano, oltre che vicario imperiale di Mantova e capo ghibellino italiano.

Cangrande però muore inaspettatamente a soli 38 anni, lasciando la Signoria senza discendenti diretti. Il potere passa così al nipote Mastino II della Scala che allarga la signoria fino a Pontremoli e sul Mar Tirreno per poi subire una rovinosa sconfitta contro Venezia, che spaventata dalla forte espansione della Signoria Scaligera si allea con Firenze per fermarne l’ascesa. Da questo momento ha inizio il periodo di decadenza della Signoria veronese.

Quando nel 1351 muore Mastino II, la Signoria passa in mano ai tre figli, Cangrande II, Cansignorio e Paolo Alboino, ma è il primo a governare, tiranneggiando e impoverendo la città fino a quando il fratello Cansignorio non lo uccide e prende il potere portando Verona in un periodo di relativa tranquillità.

Il dominio dei della Scala ha fine intorno al 1380 sotto il governo di Antonio, figlio illegittimo di Cansignorio, il quale ha attirato contro di sé le antipatie dei Visconti, degli Estensi e dei Gonzaga, che quindi si alleano e pongono fine alla dinastia scaligera.

Ha così fine l’indipendenza di Verona, che entra in un breve ma duro periodo di dominazione viscontea e carrarese, e Antonio della Scala si ritira a Venezia. Muore nel 1388 non lontano da Firenze.

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