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Centro Internazionale di Fotografia Scavi Scaligeri

Verona / Centro Storico

Centro Internazionale di Fotografia Scavi Scaligeri

Quei grandi oblò che si aprono nella pavimentazione del Cortile del Palazzo del Capitano detto cortile del Tribunale dove risiete il Centro Internazionale di Fotografia Scavi Scaligeri, stimolano la curiosità di guardare più da vicino le scoperte archeologiche sotterranee. Si scende da un ingresso che si trova sotto le arcate che guardano Piazza Viviani.

Le indagini archeologiche risalgono al 1981/85, e furono condotte dall’Archeologo Dott. Peter Hudson per la Sovrintendenza Archeologica del Veneto. Gli spazi sotterranei furono poi sistemati e restaurati su progetto dell’architetto Libero Cecchini.
Oggi quegli spazi sotterranei ospitano la sede espositiva del Centro Internazionale di Fotografia.

Le sale che vengono utilizzate per le mostre fotografiche sono state ricavate fra mosaici di pavimentazione romana del I e II sec.d.C., muri perimetrali e resti di absidi dell’alto medio evo, tombe di varie epoche.

C’è un lungo tratto di selciato romano in pietra della Valpolicella, di cui i romani fecero largo uso per strade e monumenti (Arena), c’è un bellissimo stralcio di acquedotto romano, in mattoni, perfettamente conservato, anche perché fu utilizzato per la città fino all’inizio del XX secolo, e ci sono dei mosaici pavimentali splendidi, in tessere bianche e nere, con figurazioni geometriche che rivelano la qualità architettonica degli edifici romani posti nelle vicinanze del Foro.

La stratificazione successiva rivela tracce di un grande incendio. Vediamo infatti i resti di un’aula absidata del IV sec. nella quale, successivamente, in epoca Longobarda, fu scavata una tomba per dei defunti con pochi oggetti di corredo, e che fu distrutta dal grande incendio del 590 (VI sec.) del quale troviamo notizia nella “Storia dei Longobardi” di Paolo Diacono.

La stratificazione successiva ancora è quella del cimitero di Santa Maria Antica. La chiesetta e l’attiguo monastero femminile furono eretti nel 745 circa, cioè verso la fine della dominazione longobarda. Attorno alla chiesa erano delle case con pavimenti in terra battuta e strutture in legno tirate su alla meglio. Erano tempi difficili di incursioni straniere, incendi, terremoti, alluvioni. Bisognava arrangiarsi sfruttando i resti di edifici romani, quando c’erano, per recuperare un rifugio in cui vivere.

Il basamento di una casa torre davanti alla facciata di Santa Maria Antica ci porta all’XI sec. dopodichè sull’area si installarono gli Scaligeri e quindi qui ritroviamo i resti del palazzo di Alberto della Scala, primo esponente della Signoria Scaligera, sul quale palazzo intervenne, un secolo dopo Cansignorio della Scala, che rifonda il palazzo e gli dà la struttura architettonica che sostanzialmente ancor oggi vediamo.

Indirizzo

Centro Internazionale di Fotografia Scavi Scaligeri, Verona, VR, Italia

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