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Chiesa dei Santi Nazaro e Celso

Verona

Chiesa dei Santi Nazaro e Celso

La Chiesa dei Santi Nazaro e Celso si trova nel quartiere di Veronetta, la zona dei primi immigrati, degli artigiani e dei bei palazzi cinquecenteschi.

La titolazione ai due santi lombardi deriva da un sacello che si trovava nei pressi e che tuttora esiste ma è difficilmente visitabile, e pare sia stato un “martyrion” paleocristiano. Gli antichi affreschi che decoravano la grotta, in due strati del X e XII secolo, sono stati staccati e portati al Museo degli Affreschi.

La presente chiesa fu costruta alla fine del 1400 accanto ad un monastero benedettino.
In corrispondenza dell’attuale Cappella di San Biagio era peraltro già presente una chiesa romanica, la più interessante fra tutte per il suo ciclo pittorico, l’altare e la sua pala.

L’andamento curvilineo del muretto di cinta esterno è interrotto dall’arco in pietra bianca locale caratterizzato per i drappeggi a metà altezza delle colonne che lo ornano e che i veronesi chiamano “i lensoi”, le lenzuola, per il loro aspetto.

Dal sagrato si vede molto bene la facciata in cotto, tripartita, con rosone centrale, pinnacoli in corrispondenza dei contrafforti e la torre campanaria simile a quelle che si trovano a Venezia.

L’interno, a tre navate con crociera, ha una pavimentazione tipica del territorio, una scacchiera in marmo bianco e rosso-rosato.

Molti i pittori appartenenti alle migliori botteghe dell’epoca che contribuirono ad impreziosire questo edificio durante il Cinquecento: Badile, Benaglio, Bonsignori, Brusasorci, Carpioni, Cavazzola, Dai Libri, Falconetto, Farinati, Mocetto, Montagna, Morone, Palma il Giovane e il Torbido, solo per citare i maggiori.

Scorrendo le dieci cappelle laterali, cinque per lato, si giunge al transetto: a destra la sagrestia con notevoli armadi intagliati ed intarsiati; al centro l’abside maggiore con tele ed affreschi del manierista Paolo Farinati con storie della vita e del martirio dei Santi Nazaro e Celso, mentre a sinistra merita una sosta più lunga la Cappella di San Biagio, iniziata nel 1488.
Pare che un barone tedesco, morto a Verona, dopo il suo ritorno dalla Terra Santa abbia donato i corpi di Biagio e Giuliana dando successivamente motivo alla dedicazione di questa cappella.

Completamente affrescata da Giovan Maria Falconetto, dai Morone e da Bartolomeo Montagna, segue la tipologia archeologizzante di derivazione mantegnesca.
Un ricco altare in marmo eseguito nel 1508, con gradini, ha la forma di un sarcofago e presenta rilievi che commemorano la vita dei santi. La ricchezza pittorica si avvale della presenza della Pala del Bonsignori la cui predella fu eseguita da Girolamo dai Libri.
Completano quest’opera d’arte ricca di colore, un altare dedicato alla Madonna di Pompei e la cappellina Britti.

Tra il 1801 ed il 1805, all’epoca in cui la città era divisa tra francesi ed austriaci, questa chiesa fungeva da cattedrale per la zona occupata dagli austriaci.

Indirizzo

Largo San Nazaro, 1, 37129 Verona, VR, Italia

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