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Fausto Taiten Guareschi presenta il libro “Fatti d’acqua”

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Fatti d’acqua

Venerdì 24 Giugno alle ore 18 Fausto Taiten Guareschi, II abate del monastero di tradizione Zen Soto, Shobozan Fudenji presenta alla Corte Dogana “Fatti d’Acqua”, l’ultimo libro della quadrilogia dedicata agli elementi del Rev.
Il testo, edito da CasadeiLibri nella collana Porte D’oriente, raccoglie discorsi e scritti di una pratica iniziata 50 anni fa.

In un libro di sorprendente attualità, di fronte alle molteplici crisi del mondo, Fausto Taiten Guareschi offre la visione alternativa, al tempo critica e ironica, della logica Zen: tutte le categorie e le certezze possono essere messe in dubbio; l’ordine non si può imporre né conservare, ma inizia con la rinuncia ad essere sempre al centro della nostra storia.

“Fatti d’acqua – spiega Guareschi – indaga il bisogno istintivo di ancorarsi a qualcosa di solido: una società, un’economia, un conto in banca, un ordine mondiale. Sono cose utili, ma non possono che cambiare. Pretendere il contrario significa vivere nell’inquietudine. Quante cose sono cambiate o minacciano di cambiare nel corso di pochi anni? L’illusione del controllo è una gabbia piena di spine”.

Guareschi

L’implacabile logica Zen ha il potere di far risaltare l’artificio delle “nostre pretese di fissità”. Ma offre anche una visione alternativa della ricerca da porre in essere. Il divenire ‘liquido’ delle strutture sociali ed economiche, che pure ha impatti pratici che non vanno ignorati, non è solo un “crollo” di qualcosa. È anche un’occasione di libertà interiore.
“Chi accetta la fluidità come la natura più profonda delle cose ha la libertà e il coraggio di non ancorarsi a categorie e definizioni che il pensiero è in grado di smontare. Non si può resistere alla corrente. Si può essere nella corrente. Quando non cerchiamo più il centro in noi stessi, improvvisamente ci rendiamo conto di quanto vivido e intenso sia ciò che ci circonda: solo allora sentiamo lo stridulo canto delle cicale che penetra il cuore dell’estate. È una prova che ognuno e ognuna può fare fin da oggi; ed è una traccia da seguire”.
E il lavoro al monastero è anche la rappresentazione esteriore di una vita interiore: “Dissodare il terreno, fare di un umile pezzo di terra un hortus conclusus e insieme un locus amoenus, conciliato, senza mura né confini, dove ogni giorno si dà forma al caos, sapendo che il giorno successivo quella forma sarà già incrinata e dovrà essere rimodellata: tutto questo insegna a pensare in ordine”.
“Possiamo vivere nel mondo – conclude Taiten Guareschi – ma non dobbiamo credere troppo a ciò che vediamo o teniamo in mano, perché l’unica cosa reale è la relazione delle cose e la sua trasformazione. Non stupiamoci che anche la Fisica quantistica sia arrivata a conclusioni simili: le vie sono diverse, ma la ricerca è, spesso, la stessa”.

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