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Verona Germanica nell’alto medioevo

Epoca: IV-XI secolo d.C.

Verona Germanica

Nel IV secolo i barbari sono oramai entrati nella vita civile e militare dell’Impero. Nel 403 Alarico I, re dei Visigoti, giunge in Pianura Padana e si barrica all’interno delle mura di Verona, ma poi è sconfitto da Stilicone, barbaro ma romanizzato.

Nel 452 d.C. Attila lascia una scia di distruzione che termina proprio a Verona: il re degli Unni viene infatti fermato a Salionze sul Mincio da Papa Leone I, che con le sue parole e la promessa di un tributo annuo lo convince a tornare in Pannonia.

Odoacre, capo degli Eruli e dei Turcilingi che facevano parte dell’esercito imperiale, mette fine all’Impero Romano d’Occidente nel 476 e governa lasciando un buon ricordo nei Veronesi: non cambia nulla del governo precedente, e da ariano non combatte i cattolici.

Inoltre per pacificare il suo esercito applica un’antica regola romana, e confiscando ai latifondisti un terzo delle terre le distribuisce ai suoi soldati, rilanciando così l’agricoltura e l’economia. Il suo governo porta a Verona pace e sicurezza, fino a quando non è sconfitto dagli Ostrogoti di Teodorico alla fine del 400 d. C..

Sotto Teodorico (493-526) Verona diventa nei fatti la capitale dei Goti: è il centro militare più importante e la sede preferita del re, che le restituisce il suo splendore e rialza le mura atterrate dalle precedenti incursioni barbariche.

Teodorico segue l’esempio di Odoacre, ma come ritorsione alla persecuzione da parte di Giustino verso gli Ariani a Bisanzio, perseguita i Romani divenuti sospetti uccidendo anche il fedele consigliere Simmaco e facendo arrestare Boezio, suo segretario che poi in prigione scrive il famoso “De Consolatione Philosophiae”.

Alla morte di Teodorico i Bizantini, con un esercito di soli 10.000 uomini, occupano l’Italia fino a Brescia ma Alboino, re dei Longobardi, interrompe presto il breve dominio greco su Verona.

Nel 774 d.C., sempre a Verona, Carlomagno sconfigge l’ultimo re dei Longobardi, Adelchi, e questo mette la parola fine al periodo di dominazione Longobardo.

Di questo fatto storico ne ha scritto anche il Manzoni nella tragedia omonima, spostando tuttavia l’accento sul dramma personale di Ermengarda, figlia di Desiderio ripudiata e abbandonata da Carlomagno.

Pipino, figlio di Carlomagno, dà nuovo e grande impulso allo sviluppo della città. Tra le altre cose è lui a far costruire la Basilica di San Zeno sui resti di una primitiva chiesa paleocristiana sorta presso la tomba del santo.

Alla caduta dei Carolingi inizia sulla città il dominio straniero: Verona entra a far parte della Marca di Baviera e successivamente della Marca di Carinzia. 

Intorno al 950 d.C. viene creata la Marca Veronese sotto il dominio della famiglia Sambonifacio. Con l’unione delle corone di Germania e d’Italia (961 d.C.) Verona diventa l’unica città italiana dove soggiornano i re tedeschi, presso l’abbazia di San Zeno. Qui si svolgono numerose diete e vengono stipulati numerosi accordi con altri governanti italiani.

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