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Museo della Radio – ITIS G.Ferraris

Verona

Museo della Radio - ITIS G.Ferraris

La definizione “d’epoca” è obbligatoria perché tutto quanto è esposto racconta il percorso della telegrafia senza fili dal primo segnale udito da Marconi fino alle svariate forme di radioline a transistor degli anni ’70 del ‘900.

Per le nuove generazioni è difficile immaginare l’enorme progresso compiuto da questo strumento che porta voci e suoni nelle nostre case, nelle nostre automobili, nelle nostre orecchie quando facciamo jogging e la cui veloce evoluzione ancora oggi sorprende sempre più coi computer, i cellulari e i satelliti nello spazio.

Tutto questo lo dobbiamo a Guglielmo Marconi, nato a Bologna il 25 Aprile 1874 e deceduto a Roma il 20 Luglio 1937. Premio Nobel per la fisica, 16 Lauree “honoris causa”, 25 onorificenze di alto rango, 8 medaglie d’oro, senatore della Repubblica. Le sue spoglie riposano a Villa Grifoni dove effettuò il primo esperimento.

Era il 1895 quando appunto riuscì l’esperimento di trasmettere un segnale a 2 Km di distanza. Due colpi di fucile del ricevente furono la risposta all’esito positivo della prova. Qualche anno più tardi, nel Dicembre 1901, avvenne la prima trasmissione transoceanica: fu trasmessa la lettera “S” dell’alfabeto morse dalla Cornovaglia a Terranova.

La convinzione di Marconi circa le oscillazioni elettriche e la loro capacità di raggiungere qualsiasi posizione del globo fu vincente. Purtroppo Marconi non sentì l’esigenza di trasmettere a distanza voci e suoni. Fu un collaboratore di Edison, l’Ing. Fessenden a raggiungere questo risultato con alternatori ad alta frequenza.

La incredibile ed interessantissima raccolta di pezzi esposti in questo museo, appartengono alla collezione privata del Sig. Chiàntera. Essi narrano la storia e l’evoluzione della radio partendo dal telegrafo e dai primi trasmettitori radiotelegrafici per seguire l’evoluzione dei ricevitori a batterie e altoparlanti esterni, fino alle radio degli anni ’30, coi bellissimi mobiletti in cui i meccanismi di ricezione furono inseriti, prodotto di lusso per pochi privilegiati.

Con la seconda guerra mondiale il desiderio di notizie si fece forte e pressante e la radio divenne poco a poco di uso corrente.
Il transistor ne ridusse poi le dimensioni fino a ridurla a oggetto minuscolo con curiose soluzioni di forme, molte delle quali esposte al Museo della Radio.

Indirizzo

Via del Pontiere, 40, 37122 Verona VR

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