Il Banco Prosciutteria
Verona / Centro Storico
La prosciutteria con cucina “Il Banco” nasce dalla volontà di offrire il meglio dei salumi stagionati e cotti.
Verona / Centro Storico
Cuore della città romana e punto di riferimento economico, politico e religioso era il Foro, che corrispondeva all’attuale Piazza delle Erbe. Considerato il cuore della città, era fiancheggiato da edifici dove la politica, gli affari, l’amministrazione della Giustizia, il culto religioso, il commercio del quotidiano vendere e comprare avevano la loro sede.
Come dimensioni il Foro della Verona romana corrispondeva esattamente a due “insulae” o isolati in lunghezza e ad uno solo in larghezza (mt. 160×80).
Gli isolati romani misuravano 80×80 metri cad. e costituivano quel grigliato di cardini e decumani, che erano le vie della Verona romana e che ancor oggi corrispondono esattamente alle vie del nostro centro storico.
Il Foro seguiva da un lato l’allineamento dell’attuale casa Mazzanti, dall’altro si spingeva fino a via Pellicciai per raggiungere in linea retta la chiesa di San Tomio all’inizio della Via Mazzini.
Della grande piazza rettangolare lastricata furono rinvenuti i resti ad una profondità di circa quattro metri dal piano stradale odierno.
Cosa rimane oggi di romano nella Piazza delle Erbe?
Di tutti gli edifici prospicienti la grande piazza, nulla è rimasto di visibile, solo la fontana al centro della piazza, è composta di “reliquie” della Verona romana. Essa è formata da un grande catino di marmo proveniente dal grande edificio termale che doveva sorgere nelle adiacenze del Duomo e da una statua che la orna, detta ora di “Madonna Verona”, già fatta trasferire dal Campidoglio nel Foro nel tardo Impero.
Il “Campidoglio” dedicato alla triade capitolina, Giove-Giunone-Minerva, si ergeva maestoso alla testa della piazza dove ora si trova Palazzo Maffei. Infatti nelle cantine del Ristorante omonimo a piano terra si trovano i resti archeologici del basamento del tempio.
Il lato ovest ospitava i grandi edifici della Curia e della Basilica rispettivamente adibiti ad uffici amministrativi e giudiziari.
Sul lato est, dove oggi stanno i porticati sotto cui si aprono bar e negozi, si trovavano i negozi della Verona romana, grandi botteghe di lusso ma anche modeste officine di sarti e lanaioli, di tessitori, verdurai e macellai, tutti con la loro targa pubblicitaria sotto forma di epigrafi incastrate nel muro, riproducenti i simboli della loro attività: specchi e forbici se barbieri, galline ed oche appese a testa in giù se erano pollaioli, e così via.
C’erano anche le “poponaie”, o bettole, in cui si vendevano cibi cotti di ogni genere, frequentate soprattutto dagli schiavi mentre aspettavano i loro padroni. Seduti su panche, mangiavano pasticcini di farina e formaggio, bevevano vino cotto e giocavano ai dadi.
Accanto alle bettole stavano le “tabernae vinarie”, rivendite di vino al minuto ed i “thermopilia” bar dove si consumavano bibite calde, vino cotto o idromele. Più o meno come oggi.
Nel periodo Comunale sorse prima in legno (1250) e poi in muratura (1301) la Domus Mercatorum come sede delle corporazioni delle Arti e Mestieri, una specie di Camera di Commercio dell’epoca a rappresentare il potere economico della città, mentre proprio di fronte era sorta alla fine del XII secolo la casa del Comune, inglobando la torre della famiglia Lamberti, che vediamo svettare come torre civica fino all’altezza dei suoi 84 metri, grazie al suo innalzamento in epoca Veneziana.
La facciata sovrastante il porticato sul lato est della piazza (Case Mazzanti), esibisce una serie di affreschi allegorici risalenti al XVI secolo e restaurati nel 1980. Altri affreschi rimangono sulla facciata di fronte a testimonianza della veridicità che Verona era detta “Urbs Picta” città dipinta.
La facciata barocca del più antico Palazzo Maffei è ancora magnifica quinta scenografica alla piazza delle Erbe.
Nome: Piazza delle Erbe
Epoca: I secolo a.C. e seguenti
Giorni e Orari per le Visite: sempre aperto
in Guide, Piazze e porte
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