>
I Rusteghi al Teatro Nuovo
Questo evento è terminato
-
Inizio
22 Marzo 2011
21:00 -
Fine
27 Marzo 2011
21:00 -
Teatro Nuovo di Verona
Piazza Viviani, 10, 37121 Verona VR
Dal 22 al 27 marzo al Teatro Nuovo alle 20.45 I Rusteghi di Carlo Goldoni.
BIGLIETTI E COSTI:
platea € 25,00
balconata € 22,00
1a galleria € 15,00
2a galleria € 9,00
Lo spettacolo fa parte della rassegna “Il Grande Teatro”.
I protagonisti sono Eugenio Allegri, Natalino Balasso e Jurij Ferrini, la regia e di Gabriele Vacis.
LA TRAMA
Margarita da sedici mesi e la moglie del rustego Lunardo, vedovo con una figlia in età di marito. Margarita non sopporta gia più di vivere segregata in casa e di non essere consultata dallo zotico sposo nemmeno per decisioni importanti come la promessa di dare in sposa la figlia Lucieta a Felipetto, figlio del rustego Maurizio.
Concludere le nozze senza che i due giovani si conoscano indigna profondamente Marina, moglie del rustego Simon e zia affettuosa del giovane Felipetto, che si assume l’incarico – assieme a Felice – di fare incontrare segretamente i due giovani approfittando del carnevale.
Felice e la personalità più forte e indomabile fra le donne della commedia, l’unica che riesce a giostrare il pur rustego marito Cancian, al punto che lei può permettersi perfino un cavalier servente, Riccardo, secondo la moda dei salotti bene dell’epoca.
Un inaspettato quanto estemporaneo invito a pranzo, a casa di Lunardo, dei quattro amici e delle loro consorti per rendere ufficiale il fidanzamento tra i due giovani, palesa quanto e avvenuto: ovvero che Lucieta e Filipetto si erano già visti e piaciuti.
I quattro rusteghi, che si sentono sfidati dalle rispettive mogli, minacciano punizioni per le donne coinvolte. Ma Felice non si da per vinta: convoca coraggiosamente i quattro rusteghi e impone loro una vera e propria requisitoria che li induce a una più o meno sentita autocritica.
LO SPETTACOLO
In un prezioso gioco di specchi, Goldoni amplifica le valenze del personaggio sdoppiandolo in altrettanti alter-ego, gli altri rusteghi dell opera: Canciano, Leonardo, Simon e Maurizio. La loro capitolazione a un nuovo codice comportamentale ha il sapore di un happy end forzoso, estraneo per primo a loro stessi.
Cupa e vagamente claustrofobica questa commedia parla ancora al nostro tempo, all’intolleranza travestita da moralismo, alla difficoltà di mettersi in relazione, alla mancanza di comunicazione di un epoca che proprio della comunicazione fa il proprio vessillo.
Il disinganno di Goldoni è ancora vivo nelle parole dei protagonisti e descrive una società buia e alla deriva, sopita, ma ancora presente, nella nostra pratica quotidiana.