Cosa vedere a Verona in 2 giorni
In un precedente articolo abbiamo parlato di cosa vedere a Verona in un giorno, al quale vi rimandiamo per prendere spunto sulle prime 10 cose assolutamente da vedere nel capoluogo scaligero.
Come anticipavamo precedentemente, alcune delle attrazioni di seguito elencate, sono a pagamento, quindi ti consigliamo di acquistare Verona Card, un biglietto cumulativo che ti permette di visitare Verona risparmiando.
Bene, visto che non c’è tempo da perdere vediamo cosa vedere a Verona in 2 giorni!
1 – Piazza San Zeno

Dopo aver percorso tutte le Rigaste eccoti in Piazza San Zeno, uno dei cuori storici di Verona, il luogo dove sorge la chiesa del santo patrono Zeno.
La Chiesa di San Zeno sorge sul luogo dove il corpo del vescovo di Verona venne probabilmente sepolto dopo la sua morte.
Il quartiere di San Zeno, rimasto fuori dalle mura cittadine fino al ‘300, era tradizionalmente un quartiere popolare, i cui abitanti vivevano attorno all’elemosina e alle attività della basilica.
Secondo la tradizione fu proprio ai poveri abitanti di San Zeno che Tommaso Da Vico nel 1531 donò nel proprio testamento un lascito per poter far festa, almeno una volta all’anno, con gnocchi, cacio e vino.
È questa la leggendaria origine del carnevale veronese che ancora oggi si svolge con la sfilata dei carri allegorici guidati dal “Papà del Gnoco”, un vecchio “re” con barba e cappello che come scettro tiene un’immensa forchetta sormontata da uno gnocco gigante.
Il corteo che sfila per le strade cittadine termina proprio in piazza San Zeno dove vengono distribuiti gnocchi a tutti i presenti.
Quindi se capitate a Verona nel periodo del Carnevale non dovete perdervela!
2 – Basilica di San Zeno

Nel 807 l’allora vescovo di Verona Ratoldo, con la collaborazione dell’Arcidiacono Pacifico e del re franco Pipino figlio di Carlo Magno, fece erigere una chiesa per custodire le spoglie di San Zeno.
La chiesa attuale è la ricostruzione della precedente chiesa carolingia a sua volta restaurata nel X secolo dopo l’invasione degli Ungari e pesantemente danneggiata dal terribile terremoto del 1117.
La chiesa è sempre stata affiancata dal monastero benedettino di cui ora resta solo la torre merlata e il
bel chiostro, motivo per cui si parla di Chiesa Abbaziale o di Abbazia di San
Zeno.
Il monastero era una vera e propria città fortificata munita di solide torri.
Molte le cose preziose da ammirare, come il portale ricoperto di formelle bronzee di rara bellezza che risalgono al XII e XIII secolo e narrano in 24 riquadri il Vecchio e Nuovo Testamento e alcuni episodi della vita di San Zeno e le coppie di colonnine binate in marmo rosso di Verona, un vero e proprio trionfo di arte romanico-gotica. *entrata a pagamento
3 – Passeggiata lungadige Regaste San Zeno

Da San Zeno a Castelvecchio, percorrendo il lungadige delle Regaste potresti davvero cogliere scorci indimenticabili di Verona. Per oltre un chilometro il lungadige, sopraelevato rispetto alla strada e al fiume, ti accompagnerà davanti all’entrata di Castelvecchio all’ombra degli alberi e al suono dell’acqua dell’Adige.
4 – Castelvecchio, Ponte Scaligero e Museo di Castelvecchio

Sono i più importanti monumenti militari della Signoria Scaligera a Verona.
Costruito da Cangrande
II della Scala, nel 1354, inizialmente si chiamava Castello di San Martino
in Acquaro, dal nome della chiesetta preesistente che fu poi inglobata
all’interno del castello.
Fu chiamato Castelvecchio, quando,
dopo la costruzione del “nuovo” castello visconteo sul colle San Pietro, questo
divenne “vecchio”.
Una radicale trasformazione avvenne con i francesi: Napoleone aggiunse una caserma lungo i tre
lati della piazza d’armi, ma fu poi realizzata solo nella parte verso il
fiume e Palazzo Canossa.
È la cosiddetta “ala Napoleonica” che oggi è
sede del Museo di Castelvecchio: uno dei più ricchi ed ammirati Musei
d’Italia. Qui sono infatti raccolte opere
di pittura e scultura che vanno dal
XII al XVIII secolo, le collezioni di armi antiche e di numismatica, un
gabinetto di stampe e incisioni, l’archivio dei disegni di Scarpa, una
biblioteca d’arte. Le opere provengono da edifici religiosi, soppressi con
i decreti napoleonici, e da collezionisti privati che le hanno donate alla
città tra XIX e XX secolo.
Infine una volta uscito dal Museo ti consigliamo di attraversare il ponte, e osservare gli imperdibili scorci di Verona attraverso le fessure che troverai ad entrambi i lati.
*entrata a pagamento
5 – Porta Borsari

Da Castelvecchio, percorri Corso Cavour, e alla fine ti
troverai davanti Porta dei Borsari, la porta eretta dai Romani con il nome di
Porta Iovia (di Giove) in onore del tempio dedicato a Giove Lustrale, posto
fuori le mura della città.
Era uno dei principali ingressi alla
città, per mezzo del quale si entrava nel Decumano massimo, il cui
tracciato si può ritrovare nell’odierno Corso Porta Borsari.
Costruita intorno al I secolo a.C., si apriva lungo le mura e aveva una
funzione principalmente militare. Nel Medioevo la città si era ampliata e le
mura romane erano andate distrutte, ma la porta continuò ad avere una funzione
di controllo, non più militare ma fiscale.
Si dice che all’ingresso sostassero i
“Bursarii”, controllori o gabellieri che facevano pagare una tassa, un
pedaggio a quei mercanti che entravano in città e andavano a vendere le proprie
merci al mercato di Piazza delle Erbe.
6 – Il complesso del Duomo

Il complesso del Duomo di Verona testimonia la storia dello sviluppo del cristianesimo a Verona lungo i secoli. All’interno degli edifici è infatti possibile rintracciare le diverse fasi costruttive.
Sull’area dove molto probabilmente si trovavano le terme romane, nella seconda metà del IV secolo venne eretta la prima cattedrale per volere del vescovo Zeno. Rivelatasi presto insufficiente venne ampliata nel secolo successivo.
Attraverso un atrio di passaggio si raggiunge la Chiesa altomedievale di Sant’Elena, cappella dei Canonici dove, oltre agli scavi archeologici, è possibile ammirare l’impianto romanico con resti di affreschi e sculture, l’antico coro ligneo quattrocentesco della Cattedrale e la pala dell’altare maggiore con una “Madonna con Bambino” di Felice Brusasorzi (metà XIV secolo).
Il Battistero, o Chiesa di San Giovanni in Fonte, di fondazione longobarda, prende l’attuale conformazione dopo il terremoto del 1117, come mostrano la pianta a tre navate e tre absidi e il tipico paramento murario che riprende la tecnica del romanico veronese, alternando filari di mattoni, tufo e ciottoli di fiume.
*entrata a pagamento
7 – Museo Lapidario Maffeiano

Museo Lapidario Maffeiano si trova nel cortile antistante al grande colonnato del Teatro Filarmonico, dove l’architetto Alessandro Pompei progetta e realizza entro il 1745 il “cortile delle lapidi”, un peristilio scandito da essenziali colonne doriche. Ma è grazie a Scipione Maffei che volle fortemente questo museo e si adoperò con tenacia per realizzarlo, che oggi Verona ospita il più antico museo pubblico d’Europa dopo i musei Capitolini.
Al suo interno si trovano uniche e importanti collezioni di lapidi ed iscrizioni funerarie. Fra queste iscrizioni molte sono veri e propri racconti di vita vissuta.
*entrata a pagamento
8 – Chiesa di Sant’Anastasia

La chiesa di Sant’Anastasia è la chiesa più grande di Verona. Sorge sul luogo dove, in epoca romana,
passava l’ultimo tratto cittadino della Via Postumia prima di attraversare il
fiume sul Ponte Postumio e proseguire il suo percorso fino ad Aquileia.
La chiesa è dedicata a San Pietro
Martire, inquisitore Veronese assassinato in un agguato nel 1252 e
co-patrono di Verona assieme a San Zeno.
All’interno di questo splendido edificio
un bellissimo affresco che decora l’ingresso della Cappella Pellegrini, San
Giorgio e la Principessa, opera di Pisanello pittore veronese tra i massimi
esponenti del cosiddetto gotico internazionale.
*entrata a pagamento
9 – Galleria d’Arte Moderna Achille Forti

Palazzo Forti è la galleria d’arte moderna e contemporanea di Verona. La sede è nel cuore della città, a pochi metri da Sant’Anastasia, nell’antico palazzo che fu la dimora veronese di Ezzelino da Romano, il fiero e crudele tiranno che a metà del duecento creò nel nord est un potente ed esteso stato ghibellino.
Dopo varie vicende, dal 1982 Palazzo Forti ha finalmente avviato la sua attività espositiva, dapprima con mostre temporanee sui grandi autori dell’800 e del ‘900 veronese e internazionale e in seguito, dal 2006, inaugurando l’esposizione permanente che mette in mostra alcune delle opere storiche della collezione assieme a più recenti acquisizioni.
In esposizione troviamo i classici della pittura veronese moderna come Dall’Oca Bianca, Guido Trentini, Felice Casorati, ma anche gli artisti contemporanei italiani e internazionali affermati come Vanessa Beecroft, Roberto Barni, Alik Cavaliere o emergenti come Patrizia Guerresi o Medhat Shafik.
*entrata a pagamento
Bene e ora direi che puoi andare a goderti una cena tipica veronese a base di carne e vino rosso Valpolicella!
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